Niurion, la riabilitazione coinvolgente
12 June 2015 - Impact Hub

Può la riabilitazione essere divertente e coinvolgere le persone come fosse un gioco?
Tra le tre finaliste di Fellowship on e-Health è stata premiata Niurion, una startup affronta la sfida proponendo un nuovo modo di rimettersi in forma tra le mura di casa.

Niurion consiste in un apparato per la rieducazione neuro-motoria che, utilizzando sistemi-ambiente interattivi, permette di svolgere training riabilitativi in ambito domestico attraverso modalità coinvolgenti e intuitive.

Nello specifico Niurion rappresenta un innovativo sistema capace di impostare la seduta riabilitativa attraverso l’utilizzo di ambienti virtuali e attività ludiche (gaming), ma allo stesso tempo impostate come EBM – Evidence Based Medicine. Al soggetto utilizzatore viene così chiesto di raggiungere specifici obiettivi durante lo svolgimento di una missione all’interno di ambienti virtuali, mentre Niurion raccoglie in tempo reale i dati significativi per la valutazione del deficit neuro-motorio e osteoarticolare.

Lo strumento è composto da un elemento hardware – un motion controller, una pedana posturometrica, una serie di sensori inerziali – e da uno software: un programma che gestisce sia la riproduzione degli ambienti virtuali sia l’elaborazione dei dati raccolti e la loro presentazione.

Con Niurion l’utilizzatore viene messo nelle condizioni di svolgere, all’interno di un ambiente virtuale, attività ludiche in cui gli viene chiesto di raggiungere un determinato obiettivo di gioco. In tal modo effettuerà, con maggiore grado di autonomia, movimenti e azioni posturali studiati da specialisti nel campo della riabilitazione, al fine di perseguire il percorso funzionale prefissato. Durante l’esecuzione dell’esercizio sono mostrati specifici indicatori che ne suggeriscono il corretto adempimento. In particolare il sistema di feedforward permette di autoregolare i criteri di allenamento in base alle risposte motorie dell’utilizzatore ed alle effettive capacità del soggetto, così come avviene nel normale processo neuro-cognitivo connesso al movimento.