Marco Saracino
6 December 2012 - Impact Hub

Mi chiamo Marco e sono un esperto di strategie marketing sul web. Quasi un anno fa ho avuto l’idea di sviluppare un progetto chiamato Woodville, progetto con l’ambizione di diventare un riferimento per progettazione e creazione di soluzioni abitative full green coinvolgendo attivamente dei bioarchitetti come nucleo centrale del progetto.

 

In che maniera il tuo progetto rende il mondo migliore?

Woodville nasce da una considerazione semplice: quale potrebbe essere ad oggi la migliore soluzione abitativa possibile per noi stessi e per l’ambiente che ci circonda?

Per questo abbiamo ricercato e studiato con molti esperti del settore una nuova serie di soluzioni della bioedilizia creando così un offerta completa per il cliente finale. Non solo vogliamo proporre case molto belle e risparmiose ma le pretendiamo anche sane, eliminando tutte le sostanze nocive al loro interno e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente in ottica “life circe” e quindi considerando tutte le fasi di vita (realizzazione, vita e smaltimento).

 

Qual é stato il tuo momento di maggiore difficoltà?

Credo che le difficoltà facciamo parte di tutte le start-up che ci provano seriamente ma noi non ci siamo mai scoraggiati proprio perché siamo partiti da un idea forte, chiara ed ambiziosa.

La difficoltà maggiore su cui lavorare di più sono gli stereotipi culturali legati all’universo “casa” perché si ha ancora nel nostro paese la forte convinzione che il mattone sia sinonimo di sicurezza e solidità nonostante numerosi eventi sismici ci confermino quotidianamente il contrario. Per questo abbiamo fondato un blog per informare e guidare con le giuste nozioni verso la scelta consapevole della casa ideale.

 

Quale è stato invece il tuo maggior successo?

Woodwille è ancora agli inizi ma certamente già riuscire ad incontrare lungo il percorso numerosi collaboratori diventati poi nostri partner, legarli con forte spirito di appartenenza e condivisione alla nostra filosofia di vita e di impresa è il successo più grande. Infatti è una iniezione continua di energia e di motivazione rendersi conto che sì è vero che forse siamo dei sognatori… ma non siamo gli unici…

 

Perchè sei al HUB e che cosa ti sta dando essere parte di questa rete?

Iniziare al the Hub è stato quasi un gioco per me ma nel tempo mi sta offrendo un esperienza straordinaria per la contaminazione personale e virtuale che ricevo (e spero in parte offro) tramite la rete del the hub.

Il the hub è fatto soprattutto di esperienze condivise e di scambi di opinioni durante pranzi, eventi, caffè… e ogni condivisione è prima di tutto un momento di riflessione, crescita personale, in parte utile ad alimentare la mia vocazione green.

Solo per conferma, the hub mi ha permesso di trovare alcuni dei partner Woodville come ad esempio Marcaclac e proprio con Susanna e Sergio abbiamo deciso di organizzare una giornata di lavoro e progetti di collaborazione immersi nella natura a oltre a 1300 metri di quota condividendo un buon vino, sogni e aspirazioni. Se non con Hubber con chi avremmo potuto vivere un esperienza del genere?