Alberto Conte
25 June 2012 - Impact Hub

Sono Alberto Conte, e lavoro da una decina d’anni per la divulgazione del “viaggio lento”, a piedi e in bicicletta, come stile di vita.

Nel 2006 ho fondato itinerAria, una società di servizi che si occupa di progettazione e valorizzazione degli itinerari tramite le nuove tecnologie. Nel 2008 ho creato “il Movimento Lento”, un marchio che identifica le nostre iniziative nell’ambito della comunicazione e del no profit, e nel 2011 ho costituito insieme a un gruppo di appassionati camminatori l’Associazione il Movimento Lento.

La mia azienda lavora quasi esclsivamente per la pubblica amministrazione, su grandi itinerari come la Via Francigena o su reti regionali e provinciali di sentieri e piste ciclabili, occupandosi di rilievo GPS, gestione tramite sistemi informativi geografici, organizzazione di eventi promozionali come il Festival della Viandanza.

In che maniera il tuo progetto rende il mondo migliore?

Chi viaggia a piedi e in bicicletta non inquina, ha un impatto ambientale minimo, è in genere molto più felice e sereno di chi viaggia con altri mezzi di trasporto, stabilisce un rapporto diretto con l’ambiente, il territorio, le persone. Noi lavoriamo per rendere più agevole questo tipo di viaggio, e per farlo conoscere a chiunque non lo abbia ancora sperimentato.

Qual è stato il tuo momento di maggiore difficoltà?

I primi anni di lavoro sono stati molto duri: ci siamo inventati un mestiere che prima non esisteva, prima abbiamo dovuto capire come poteva stare in piedi un’attività imprenditoriale in questo settore, e poi abbiamo dovuto spiegarlo ai possibili clienti.

Qual è stato invece il tuo maggiore successo?

Il 25 Marzo 2012, in occasione della prima Domenica senz’auto il Movimento Lento ha organizzato insieme al Comune di Milano un reading itinerante sul cammino. Ci aspettavamo trenta persone, ne sono arrivate cinquecento. In quel momento abbiamo capito che qualcosa sta cambiando…

Perché sei al HUB e che cosa ti sta dando essere parte di questa rete?

La nostra sede è in una bella cascina in campagna, e cerco di venire a Milano meno che posso. I nostri collaboratori sono distribuiti in mezza Italia, ma ci serve un posto dove incontrarci, e la scelta del coworking è obbligata. All’HUB però trovo sempre molti stimoli: è un bellissimo posto, frequentato da persone positive, i cui interessi sono spesso affini ai nostri. Siamo all’HUB da pochissimo e già abbiamo avuto vari contatti interessanti da cui spero che scaturiscano delle collaborazioni.