Premio Motherland: vince Bi-rex, startup sostenibile a leadership femminile
8 March 2023 - Anna Manicone

La startup Bi-rex vince il Premio Motherland rivolto a startup a leadership femminile nell’agroalimentare, organizzato da Angels for Women su iniziativa di Eataly in partnership con Plenitude, Società Benefit di Eni.

Lavorano per promuovere un mondo più sostenibile in cui la carta non sia prodotta dagli alberi e la plastica sia completamente biodegradabile, e producono cellulosa da materiale alimentare di scarto e una pellicola simil plastica dal guscio dei crostacei. E’ questo l’obiettivo di Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, co-founder di Bi-rex e ricercatrici nel settore chimico, vincitrici del Premio Motherland.

Greta e Monica hanno risposto al bando del Premio Motherland lanciato dal Palco di Smeraldo a ottobre 2022 da Eataly con la collaborazione di Angels for Women, player di riferimento fondato da AXA Italia e Impact Hub SB e primo gruppo di Business Angel italiano dedicato al supporto dell’imprenditoria a leadership femminile, e la partnership di Plenitude, Società Benefit controllata al 100% da Eni.

“Siamo felici di premiare un progetto le cui applicazioni finali possono essere strategiche anche per il nostro settore di competenza – commenta Sabrina Torti, Head of partnership, Eataly – L’attenzione all’uso delle risorse e all’ambiente produce sfide che oggi si possono, finalmente, vincere. Le nuove generazioni, in questo caso di donne, sono una speranza!”

Il Premio

Il Premio Motherland è nato con l’intenzione di mettere in evidenza l’impegno delle donne nel settore enogastronomico e aiutare una giovane impresa a proseguire nel suo percorso di ricerca o di ottimizzazione dei risultati. Esso consiste in una somma di denaro pari a 5.000€ e in un percorso di mentoring, a cura di Angels for Women, del valore di 1.000€.

 

Le startup candidate e la giuria

Si sono candidate 38 startup guidate da giovani donne, da 8 diverse regioni italiane, ascoltate da giurati con differenti competenze in ambito startup, corporate e ESG. In giuria: Andrea Lippolis, Founder & Chief Executive Officer VitaMeals, Julia Lopez Varela, Co-founder Ultrazul, Silvia Pugi ESG Executive – Business Angel, Stefania Quaini, Managing Director A4W, Valentina Raffaelli, Chef, designer, autrice, Sabrina Torti, Head of Partnership Eataly.

Il 47% delle startup che hanno affrontato la gara è impegnato su progettualità di prodotto, il 37% sulla tecnologia mentre il 16% sui servizi, tutto nel campo agroalimentare.

Le startup finaliste

La rosa delle tre finaliste ha incluso la startup Komposta, con il progetto di compostiere elettromeccaniche per la trasformazione di rifiuti organici e Biova, che studia e produce prodotti alimentari da invenduti e surplus di lavorazione alimentari.

La tecnologia di Bi-rex

“Da un albero che impiega dieci anni a crescere si ottengono solo mille rotoli di carta igienica, il consumo standard di 4 persone in un anno – spiega Monica Ferro – Il nostro fabbisogno di carta non è sostenibile, occorre trovare fonti alternative. Con il nostro processo brevettato partiamo da scarti della filiera alimentare, li processiamo e otteniamo cellulosa che può essere utilizzata nel mondo della carta per diverse applicazioni.”

La tecnologia Bi-rex permette di ottenere carta usa e getta e packaging partendo da scarti di agrumi, caffè, birra e tanti altri. Con la stessa tecnologia è possibile ottenere un film di plastica biodegradabile che può essere utilizzato per prolungare la freschezza e durata di frutta e verdura sempre in un’ottica di riduzione dello spreco alimentare.

“Ci ha fatto piacere ricevere il Premio Motherland e raccontare alla giuria il nostro progetto e il percorso per arrivare fin qui – racconta Greta Colombo Dugoni – Forse non era scontato che due laureate in chimica diventassero due imprenditrici ma il progetto ci ha travolto. Quando abbiamo ricevuto i primi riscontri dal mercato abbiamo iniziato a lavorare a tempo pieno per costruire la startup e creare i primi materiali e oggetti sostenibili.”

“L’obiettivo è disruptive – dicono – utilizzare le nostre fibre di cellulosa per l’uso massivo della carta usa e getta. I consigli alle imprenditrici: non perdere l’entusiasmo, ricordarsi sempre l’idea originale e non mollare. Infine, ispirare le nuove generazioni.”