Come creare una startup innovativa?

Startup Innovative

Cosa sono le startup innovative?

Sono società di capitali che rispettano le seguenti caratteristiche*:

  • sono costituite da non più di 60 mesi dalla data di presentazione della domanda
  • hanno sede dei propri affari e interessi in Italia
  • a partire dal secondo anno di attività, il totale del valore della produzione annua è inferiore i 5 milioni di euro
  • non distribuiscono e non hanno distribuito utili
  • hanno come oggetto sociale la produzione o commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico
  • non sono state costituite a seguito di cessione, fusione o scissione
  • devono possedere almeno uno di questi tre requisiti: 15% di spese in ricerca e sviluppo – laureati magistrali per 2/3 della forza lavoro – brevetti

*legge n.221/2012, sezione IX, di conversione del DL 179/2012 (Decreto Crescita 2.0)

Come procedere al loro riconoscimento?

Basta autocertificarsi sul sito del Registro Imprese successivamente alla costituzione della società.

Quali sono i vantaggi?

Per le startup innovative è prevista una serie di agevolazioni, esenzioni, deroghe e strumenti speciali, riassumibili in:

  • alleggerimenti burocratici e fiscali per le operazioni legate al Registro Imprese
  • gestione societaria flessibile
  • disciplina del lavoro ad hoc
  • piani di incentivazione in equity
  • equity crowdfunding
  • incentivi fiscali all’investimento

Ecco alcuni link utili:
La pagina apposita di Registro Imprese
Il portale del Ministero dello Sviluppo Economico

Quante sono le startup innovative di Impact Hub Milano? Scoprilo QUI!

Startup Innovative a vocazione sociale

Il Decreto Crescita 2.0 prevede il riconoscimento delle startup innovative a vocazione sociale (art. 25, comma 4 del Decreto-Legge 179/2012).

Cosa sono le startup innovative a vocazione sociale?

Le startup innovative a vocazione sociale sono startup che operano in particolari settori, individuati nel Decreto Legislativo 155/2006: l’assistenza sociale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e formazione, la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, la valorizzazione del patrimonio culturale. Oltre ad una logica di business, perseguono finalità legate al benessere della collettività.

Come procedere al loro riconoscimento?

Principalmente attraverso due fasi semplificate:

  • Autocertificazione: le startup innovative interessate a far emergere la propria “vocazione sociale” dovranno autocertificare tale caratteristica, dichiarando di operare in uno dei settori elencati nella normativa sull’impresa sociale (in precedenza, lo status di startup innovativa a vocazione sociale era conferito automaticamente in base al codice Ateco adottato dall’impresa, ma questo metodo rigido escludeva molti potenziali destinatari);
  • Redazione di un Documento di descrizione di impatto sociale: per dimostrare la loro vocazione sociale, sono inoltre tenute a redigere una volta all’anno un documento che descriva qual è il loro impatto, previsto o effettivo, sul benessere della collettività.

Quali sono i vantaggi?

Oltre a rientrare tra i destinatari di molte risorse pubbliche e private, uno dei vantaggi che si ottengono registrando la propria startup innovativa come startup a vocazione sociale è la possibilità di risultare maggiormente attraenti nei confronti degli investitori. Infatti, perseguendo in misura significativa, accanto a una logica di business, finalità legate al benessere della collettività, le startup innovative a vocazione sociale potrebbero generare un ritorno sugli investimenti in media inferiore rispetto a quello generato da altre imprese. Per correggere questa asimmetria, l’art. 29 del DL 179/2012 ha introdotto detrazioni IRPEF del 25% e deduzioni dall’imponibile IRES del 27% per le persone fisiche e giuridiche che vi investono. Queste aliquote si attestano al 19% e al 20% per gli investimenti nelle altre startup innovative.

 

Italia Startup VISA

Lanciato il 24 giugno 2014, permette a cittadini extra-UE che intendono avviare una startup innovativa nel nostro Paese di ottenere un visto per lavoro autonomo startup seguendo una procedura semplificata, telematizzata e centralizzata, che si conclude con un assenso o un diniego entro 30 giorni;
 se il candidato al visto dimostra di avere ottenuto da parte di un incubatore certificato una “disponibilità ad ospitare” la sua futura startup innovativa, il processo è ancora più rapido perché non viene effettuata la valutazione di merito del progetto imprenditoriale.

Per maggiori dettagli sul programma [email protected]

 

Italia Startup Hub

Sul modello di Italia Startup Visa, il 23 dicembre 2014 è nato il programma Italia Startup Hub, con cui l’applicabilità della procedura fast-track è stata estesa anche ai cittadini extra-Ue che già sono in Italia in possesso di un regolare permesso di soggiorno (ottenuto ad esempio per motivi di studio) e intendono permanere anche dopo la scadenza per avviare una startup innovativa.
in questo modo potranno convertire il loro permesso di soggiorno (es. per studio) in un permesso di soggiorno per lavoro autonomo startup senza dover uscire dal territorio italiano.

Per maggiori dettagli sul programma [email protected]